Gabriella Michelucci

Come ti chiami e dove lavori?

Mi chiamo Gabriella Michelucci e lavoro al centro linguistico dell’università di Tubinga e Hohenheim e anche alla VHS di Tubinga e Reutlingen.

Perché hai deciso di diventare insegnante di italiano?

All’inizio non è stata una decisione consapevole. Diciamo che mi ci sono “trovata”. Allora non parlavo molto bene il tedesco ed era difficile trovare un lavoro. Così quando la VHS di Reutlingen cercava un’insegnante per i suoi corsi d’italiano ho fatto domanda e sono stata presa.

C’è qualcuno che ti ha ispirato nella tua vita professionale? Raccontaci chi e perché!

In verità nessuno. Però il lavoro mi ha entusiasmato fin da subito.

Qual è la cosa che ti piace di più della tua professione?

Il rapporto con le persone. È uno scambio continuo fra me e i miei corsisti, un dare e un avere. In alcuni casi si è instaurato un vero rapporto di amicizia e stima reciproca. E poi l’allegria, per un buon apprendimento è importante un’atmosfera serena e leggera che deve crearsi fra i membri del gruppo.

Qual è l’argomento che preferisci spiegare? E quello che ti piace di meno?

Forse il passato prossimo, perché per i corsisti si apre un mondo: finalmente possono parlare non solo del presente ma anche del passato. Di conseguenza la lezione si arricchisce di argomenti e possibilità di esprimersi in una nuova dimensione temporale.
L’argomento che mi piace di meno… forse il congiuntivo, viene percepito spesso come un tempo “arido” ed è difficile per me trasmetterne l’importanza.

Raccontaci la cosa più divertente che ti è successa durante una lezione.

Non riesco a ricordare un momento divertente perché ce ne sono molti. A volte capita di ridere per una lezione intera quando l’argomento è azzeccato e l’alchimia fra i corsisti è perfetta. È in questi casi che mi ritendo molto fortunata perché vengo pagata per divertirmi!

Che libro e film consigli generalmente ai tuoi studenti?

Libri tanti! Dipende dal livello. Adesso stiamo leggendo Va’ dove di porta il cuore di Susanna Tamaro. La versione semplificata per i corsi A2 e la versione originale per i livelli più alti. Quanto ai film molto meno perché la comprensione è più difficile e in classe non sempre c’è l’attrezzatura adatta.

Come ti vedi tra 5 anni? Prevedi qualche novità lavorativa?

Mi piacerebbe rimanere in questo campo e continuare a imparare e a perfezionarmi.


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