20 gennaio: Il parlato e i segnali discorsivi in prospettiva didattica: una proposta

  • Vuoi migliorare l’interazione orale dei tuoi studenti?
  • Ti piacerebbe introdurre i segnali discorsivi nelle tue lezioni?
  • Vorresti imparare ad analizzarli per insegnarli meglio?

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I segnali discorsivi sono entrati prepotentemente in scena in ambito linguistico e pragmatico già a partire dagli anni ’80. Con il tempo, essi sono arrivati anche sulle pagine di molti manuali di italiano, anche se la loro trattazione rimane spesso lacunosa e poco coerente. Sono insegnabili, i segnali discorsivi?

Se partiamo dal presupposto che l’atto di parlare equivale a fare cose con le parole, ecco che i SD diventano una delle molte risorse semiotiche a disposizione dei membri di una società per compiere azioni coordinate nel corso di interazioni verbali e incorporate. Più che come elementi discreti, i SD andrebbero dunque analizzati e descritti all’interno delle sequenze di azione e dei turni di parola di cui fanno parte. Molti materiali didattici attualmente in commercio non si prestano purtroppo a un’analisi di questo tipo a causa di alcune loro caratteristiche intrinseche.

Nel corso di questo webinar, il collega Franco Pauletto (Università di Stoccolma), ci aiuterà a chiarire lo status dei segnali discorsivi e ci proporrà alcuni strumenti metodologici per analizzarne il ruolo e le funzioni in interazione, allo scopo di favorirne l’insegnabilità.

Franco Pauletto ha conseguito un master in didattica dell’italiano LS/L2 presso l’Università degli studi di Padova (2001) e un dottorato in linguistica all’Università di Stoccolma (2017). Attualmente insegna presso il dipartimento di Lingue Romanze e Classiche dell’Università di Stoccolma. Nell’ambito della sua attività di ricerca occupano una posizione rilevante l’acquisizione dell’italiano L2 e diversi fenomeni pragmatici del parlato in interazione, a partire dal quadro teorico e metodologico dell’analisi della conversazione.

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