Una donna che si dedica all’architettura è un architetto o un’architetta? E una donna che è a capo di un’università è un rettore o una rettrice?
I femminili di professione sono al centro del dibattito sull’uso sessista della lingua italiana, perché al momento di riconoscere e dare visibilità alla presenza femminile in ambiti professionali di un certo prestigio esiste una chiara resistenza a nominare le donne con termini femminili.
Questa incertezza si riflette nell’insegnamento dell’italiano L2/LS, dal momento che sia i/le docenti sia i materiali didattici presentano dubbi rispetto alle diverse forme del femminile di determinati mestieri.
In questo webinar partiremo da una panoramica sulle diverse regole morfologiche che guidano la creazione dei femminili di professione, per poi passare a evidenziare le principali cause degli usi e le forme improprie di natura sessista. Concluderemo con alcuni suggerimenti su come migliorare l’insegnamento dei femminili di professione nei corsi di italiano L2/LS attraverso una serie di attività interattive.
Simona Frabotta è laureata in Lettere all’Università di Firenze. Ha ottenuto un master in Politiche Educative e un dottorato in Linguistica, Letteratura e Traduzione all’Università di Malaga. Dal 2004 ha insegnato italiano come lingua straniera, prima in Italia e poi in Spagna, e attualmente è docente di italiano presso l’Università di Malaga.
Le sue linee di ricerca sono la didattica della lingua italiana con prospettiva di genere, la rappresentazione delle donne nel materiale scolastico e la presenza/assenza delle donne nella storia e nella cultura italiana. Nel 2020 ha creato il progetto social@parliamoingenere che si occupa della divulgazione e formazione sulle questioni di genere nella didattica dell’ italiano L2/LS.
Attenzione: Le iscrizioni al webinar chiuderanno il 6 giugno, alle 13h.
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